- “Il cemento, più di ogni altro affare, mette insieme tutto e tutti. Ed espelle i pochi corpi estranei.”
- Il 20 per cento del patrimonio edilizio è fatto di seconde e terze case, tirate su a spese della natura per restare vuote dieci – undici mesi all’anno.”
- Se tacessimo di fronte allo scempio ne saremmo complici, come popolo e come singoli individui.
- È il momento di dire no, adesso o mai più, perché presto, nel giro di una manciata di anni, sarà davvero troppo tardo. Il danno sarà definitivo irreversibile.
- Oggi il cemento ingrossa le tasche di pochi e impoverisce tutti noi. … Creando posti poco qualificati e di breve durata.
- Troppi, davvero troppi governanti di centro sinistra e di centro destra si dimostrano disponibili a svendere la nostra Italia, ignorando le conseguenze...
- Ci sono persone che si stanno riappropriando del loro ruolo di cittadini e vogliono far sentire la loro voce, consapevoli, per dirla come Pasolini di “non aver alle spalle alcuna autorevolezza: se non quella che mi proviene dal non averla e dal non averla voluta”.
- L’Italia permette che il cemento cancelli il suo bene primario la Bellezza E restringe il campo alla sua potenziale risorsa economica, il turismo.
- I comuni hanno fame di fondi, non dispongono ormai più di suoli di proprietà, come invece dovrebbe essere, ma ancora detengono il potere di pianificare lo sviluppo del territorio. I privati hanno i terreni e il modo più redditizio per sfruttarli è ottenere l’edificabilità.
- Esiste nel mondo un movimento: “no allo sviluppo incontrollato”. Parla di recupero e riuso dei centri storici diventati semi vuoti e pieni di residenze precarie… di restaurare del già costruito, a consumo del territorio zero.
Alcuni dati tratti dal libro:
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